2019

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EXODUS

L'esodo di Bob Marley

Operaincerta, 14 febbraio 2019

Nel 1976 la Giamaica era in pieno clima preelettorale con due fazioni politiche che si facevano la guerra, spesso nel senso più vero del termine.
L’allora primo ministro, Michael Manley, per provare ad allentare il clima di tensione che si viveva, aveva organizzato per il 5 dicembre di quell’anno un grande concerto gratuito, lo “Smile Jamaica”, a cui avrebbe partecipato, insieme ad altri, anche Bob Marley, che all’epoca viveva ancora sull’isola.
La parte avversa a Manley vide però quel concerto come una mossa elettorale e la partecipazione di Marley come la sua adesione al partito del Primo Ministro. Così, la sera del 3 dicembre, alcuni uomini a volto coperto fecero irruzione nell’abitazione del cantante e iniziarono a sparare all’impazzata. Bob Marley fu colpito di striscio a un braccio e al petto, la moglie, Rita, e il suo manager, Don Taylor, vennero invece feriti in modo più grave.
Pur colpito a livello psicologico in modo molto forte da quell’episodio, e con la paura di essere nuovamente oggetto di attentato, Marley decise di onorare la parola data e partecipò lo stesso al concerto. In seguito gli venne chiesto perché, nonostante tutto, avesse accettato di esibirsi lo stesso. Rispose “perché le persone che cercano di far diventare peggiore questo mondo non si concedono un giorno libero. Come potrei farlo io?”.
Non molto tempo dopo, però, Bob Marley lascio la Giamaica per stabilirsi a Londra, dove rimase per poco più di un anno, durante il quale lavorò a un album che poi divenne una delle pietre miliare del reggae e non solo: Exodus.
Uscito nel 1977 per la Island Records, Exodus è uno degli album più riusciti dell’artista giamaicano. Rimase ai primi posti delle classifiche di vendita per un anno intero e alcuni tra i brani che vi sono inclusi (Jammin’, Waiting in vain, Three little birds, One love) sono tuttora considerati tra i migliori della sua produzione.
È stato il lavoro che ha sancito la definitiva consacrazione artistica di Marley e la rivista americana Rolling Stone lo ha inserito al 169° posto tra i migliori 500 album di tutti i tempi.
Tempo dopo, più o meno un anno e mezzo dopo, Marley fece ritorno in Giamaica per un grande concerto di riconciliazione e durante la serata chiamò sul palco Michael Manley e Edward Seaga, i due avversari politici e li "obbligò" stringersi la mano. La riappacificazione durò poco perché da lì a qualche settimana le violenze ripresero.