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Gli arbitri di rugby e il Sud latitante

Italianotizie, 27 luglio 2018

 
NEL NUOVO ORGANIGRAMMA DEGLI ARBITRI IL SUD È QUASI DEL TUTTO ASSENTE.

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La C.N.Ar., Commissione Nazionale Arbitri, ha pubblicato il nuovo organigramma dei ruoli arbitrali per la stagione 2018/2019 e una delle prime cose che saltano all’occhio è la provenienza geografica dei direttori di gara.

Tra i 13 selezionati per il nuovo Top12 il meridione è rappresentato dal solo beneventano Vincenzo Schipani, un arbitro che gli sportivi ragusani, ahinoi, conoscono bene perché è stato discusso fischietto di quel Afragola-Padua di due anni fa che costò ai biancazzurri la promozione in B. Gli altri 12 arrivano da Roma in su.

Anche tra i direttori di serie A il sud latita. Su 27 selezionati, ancora una volta la città più meridionale è Benevento, questa volta si tratta di una donna, Maria Giovanna Pacifico. Tra i 27, però, questa volta ci sono due fischietti “terroni”, il napoletano Massimo Salierno, anche in questo caso vecchia conoscenza dei ragusani, e il tarantino Dante D’Elia. Per il resto la linea “Maginot” è quella che passa per Roma.

Scendendo di categoria le cose per il Sud vanno un po’ meglio. Per la serie B sono stati selezionati 56 arbitri e qui, finalmente, la presenza di fischietti meridionali è un po’ corposa. Ci sono i catanesi Carmelo Censabella e Paolo Schilirò, i messinesi Maurizio Costantino e Letterio Scopelliti, i napoletani Daniele Cerino, Vincenzo De Martino, Raffaele De Blasio, Carlo Esposito e Domenico Gargiulo, il leccese Stefano Frontini e il cagliaritano Matteo Bertocchi. 11 meridionali su 56 è sempre una presenza marginale.

Infine gli arbitri di serie C1. Sono 66 e i meridionali 15, in rapporto a quelli di serie B, appena un po’ meglio.

Altra nota dolente riguarda Ragusa, uno dei centri rugbistici più importanti del meridione: a rappresentare il capoluogo di provincia più a Sud d’Italia ci sarà solo il bravo Giovanni Gurrieri, retrocesso chissà per quale ragione in serie C.

In conclusione, su 162 arbitri, solo 30 rappresentano le regioni meridionali, appena il 18% di tutti i fischietti italiani. Come mai? Vuole forse stare a significare che gli arbitri “terroni” sono meno bravi rispetto agli altri, così come lo è oggi il rugby giocato (le due squadre più a Sud che partecipano al Top12 sono le romane Fiamme Oro e Lazio), oppure i fischietti meridionali hanno pochi santi in paradiso? Si può aprire la discussione.