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Una sbornia con Ciccio / 2

Padua360°, 5 marzo 2017

 
UN MESE DI BIRRE.

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Ciccio, ci hai fatto caso che, almeno per la serie C, si sono giocate due partite in due mesi e se ne giocheranno altre 5 da qui a maggio? Questa è una cosa che mi sta sullo stomaco più di una pizza poco cotta. A te no?
In questo modo è molto complicato tenere il ritmo campionato, sia fisicamente che mentalmente. Se a questo aggiungi il fatto che, anche vincendole tutte, rischi di retrocedere perdendo esclusivamente l’ultima partita ti rendi conto che la cosa è non poco fastidiosa.

Vedo che abbiamo lo stesso stomaco, e allora andiamo con le cose che non ci piacciono. Ho letto i nomi dei convocati alle selezioni regionali in Under14. A me sembra che ci sia qualcosa che non va, rispetto al numero di convocati per le diverse società. Tu che ne pensi?
La situazione inizia a diventare ridicola. Innanzitutto in tutte le partite giocate in casa tra Padua e Audax non mai visto nessuno dei tecnici locali che collaborano il tecnico regionale presenti al campo. Le uniche volte che spuntano è per l’allenamento congiunto e nonostante questo le convocazioni non traducono quanto visto in campo. Ad esempio, per il torneo Caligiuri i nostri ragazzi sono stati convocati fino al penultimo allenamento pre torneo e gli è stato impedito di partecipare all’ultimo allenamento pre convocazioni con il risultato di non avere nemmeno un convocato. Tutto in regola se non fosse che tra i convocati c’erano ragazzi che non si allenavano da settimane e che i nostri ragazzi avevano fragorosamente battuto due volte nelle settimane successive. Ora guardo le convocazioni dell’allenamento di Febbraio e sorrido: squadre fortissime con 6 o 7 convocati e squadre che si allenano in 7 e perdono pesantemente da mesi con addirittura 9 convocati, mi sembra fin troppo evidente che chi seleziona sul territorio non riesce a farlo in maniera lucida e super partes.

Restiamo tra i più piccoli. Com’è che due squadre della stessa città decidano di andare a giocare con i pari età di altre realtà, invece che restare a giocare in loco. In tempi di ristrettezze economiche, risparmiare sui trasporti non mi sembra una cosa cattiva. Dimmi la tua.
La tua domanda è incompleta, non citi il calendario, un calendario che esiste, che è stato proposto dal delegato provinciale e che è stato inviato in federazione con l’avvallo delle società, un calendario che ci ha letteralmente tenuto in ostaggio visto che sulle 8 partite che si dovevano fin qui disputare se n’è disputata una sola per colpa di una società che non ci ha mai comunicato di non voler rispettare il calendario. Stanchi di questa situazione e del silenzio altrui ci siamo rivolti al Comitato chiedendo di inserirci in più date possibili in giro per la Sicilia perché i ragazzi hanno bisogno di giocare e non può essere l’idiozia degli adulti a impedirglielo. Purtroppo il rugby dovrebbe fondarsi sui valori, ma per alcuni il business (se perdo i ragazzi si ritirano e non pagano le quote) e l’ansia da risultato (che nel minirugby dovrebbe essere l’ultimo parametro) sono più importanti.

C’è un’altra cosa che non capisco: se non vai a giocare perché sei a corto di piloni, ti danno partita persa ed eventualmente multa, se invece non vai a giocare perché io tuoi ragazzi sono influenzati (o sono al 6 Nazioni) ti rinviano la partita. È successo realmente o me la sono sognata questa cosa?
Tutto parte dal principio che è meglio rinviare una partita piuttosto che non giocarla perché i nostri ragazzi già giocano poche partite e in questo modo crescere diventa davvero difficile. È chiaro però che questo si può realizzare esclusivamente se gli unici filtri sono buon senso e assoluta lealtà tra le società, con il Comitato che assurge a ruolo di garante. Se si inizia a fare i furbi non possiamo prescindere dalla rigidità delle regole perché a oggi è chiaro che c’è qualcuno che ha giocato sporco e ha tratto vantaggio sfruttando il “rugby” (inteso come concentrato di valori).

Ciccio, ma perché spesso, se non sempre, in serie C e nelle giovanili si conoscono i nomi degli arbitri che dirigeranno le partite della domenica solo il sabato, quando per le altre categorie si conoscono il giovedì?
Credo che sia legato alla scarsa disponibilità di arbitri che mette il coordinatore in difficoltà. È chiaro che in questa maniera le società non possono tutelarsi ma vedo lontana una soluzione.

Tu che sei l’esperto per antonomasia, dimmi adesso perché la Nazionale continua a perdere e perché le nostre franchigie collezionano figuracce in Pro12. È possibile che non siamo fatti per il rugby?
Per me il discorso è molto semplice: tecnicamente siamo indietro (tranne qualche talento puro come Campagnaro) e per riuscire a giocarcela abbiamo bisogno di un’intensità fisica altissima e di enorme attitudine tattica. E noi non riusciamo a sostenere due partite di quel livello in 8 giorni e dopo un confortante esordio col Galles collassiamo fisiologicamente con l’Irlanda dopo appena una settimana. Passano 15 giorni e facciamo una prestazione super contro l’Inghilterra spingendo ai limiti intensità fisica e tattica ...ma appena caliamo di un solo centimetro gli altri la chiudono in 10 minuti. Aboud, O’Shea e il suo staff devono essere liberi di lavorare a 360°, applicare tutti i correttivi necessari senza paletti, dalle riforme dei campionati (imprescindibile a mio avviso investire su un Eccellenza mediaticamente e sportivamente traino del movimento) alle Accademie. Dobbiamo consentirgli di riformare il nostro movimento con umiltà e fiducia.

La birra sta facendo effetto, mi sta facendo riconciliare con il mondo. Che cosa mi stai facendo bere?
Oggi beviamo l’ultima nata in casa Yblon: la Batch N.3 creata dal mastro birraio Marco Gianino in collaborazione con il grande Gianni Tumino del Lucernaio Pub, birra che si può gustare esclusivamente alla spina e solo nello storico pub ibleo. Parliamo di una belgian double ipa interessantissima: impatto esotico che ricorda un po’ il frutto della passione, perfetto l’equilibrio tra l’amaro classico delle double ipa e la nota alcolica (9,5°) tipica dell’interpretazione belga, che si fa persistente sul finale scaldandosi leggermente. Davvero un gran bel prodotto, divertiti!

Ciccio, adesso ti do l’occasione per farti evitare di uscire da qui e trovare le quattro ruote della tua macchina bucate. Tre ragazze del Padua e altre tre dell’Amatori Catania sono state convocate dalla Nazionale di Rugby League per il test match in Libano. Quant’è bella questa cosa?
Splendido! È un onore esserci in questa fase di sviluppo del movimento femminile anche nel rugby a 13, e vedere le nostre ragazze con la maglia della Nazionale ci riempie di orgoglio e ci ripaga dei sacrifici che facciamo e delle risorse (umane e non) che indirizziamo sul movimento femminile.

Se ti dico Benevento, che mi dici?
Che squadra ragazzi! Stanno facendo qualcosa di strepitoso: ottenere il passaggio alla Poule Promozione in Eccellenza, e quindi la salvezza anticipata in A già al primo anno, per di più battendo la corazzata L’Aquila... spettacolo! Che onore aver giocato contro questi ragazzi in B. Gli auguro il meglio possibile perché è una società che stimo, gestita con risorse umane locali, allenatori fatti in casa come Valente e Calicchio e un grande TM come Peppe Porcaro, uomo del rugby vero, nel suo senso più incantevole.
Ciccio, abbiamo finito questa sbornia in bellezza. Che altro vuoi aggiungere che chiudere ancora meglio?
Se tutto è andato come spero, al momento della pubblicazione del giornale i tuoi occhi al campo vedranno una sorpresa...

Non vedo l’ora…