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Waterloo
Ragusarugby, 27 novembre 2016
Un brutto Padua si arrende senza combattere al CLC e probabilmente dÀ l’addio ai sogni di gloria.
CLC Messina e Padua Ragusa avevano oggi lo stesso obiettivo: vincere! Vincere per “eliminare” l’avversario nella corsa alla Poule Promozione e mettere una serie ipoteca sul passaggio del turno.
In sede di presentazione avevamo detto che avremmo certamente assistito a una bella partita. Così non è stato perché allo Sperone è andato in scena, specialmente nel primo tempo, un monologo dei messinesi. Più in palla, con più voglia di giocare, di combattere, di aggredire l’avversario gli uomini di coach Capodici; abulici, assenti, inconsistenti quelli di coach Greco.
In pratica, il peggior Padua della stagione, e forse degli ultimi anni, che affronta una squadra che, almeno oggi, non avrebbe affatto sfigurato nella serie superiore.
I primi venti minuti sono tutti di marca peloritana. I tuttineri comandano il gioco e hanno dalla loro le fonti del gioco: in mischia ordinata non c’è storia, in touche quasi, e quando decidono di aprire il gioco, cioè spesso, per il Padua son dolori. Eppure la difesa biancazzurra per una ventina di minuti tiene. Al 5° un calcio piazzato dell’apertura Victor Garcia Carrat porta in vantaggio il CLC ma la prima meta, la segna uno scatenato Andrea Irrera, arriva solo al 23° al termine di una bella azione dei trequarti messinesi. 8 a 0.
Il Padua sembra reagire ma è solo un’impressione. Cinque minuti dopo Fabio Baglieri commette un fallo di antigioco e viene mandato dal signor Paolo Schilirò della sezione di Catania a schiarirsi le idee sotto i pali avversari. E accade ciò che non vorremmo.
In dieci minuti i ragusani riescono a subire tre mete, una da Claudio Trifilò e due ancora da Irrera, dicendo così addio a ogni speranza di uscire imbattuti dallo Sperone. Sul 27 a 0 si chiude la prima frazione di gioco.
Nell’intervallo c’è l’inevitabile sfuriata del coach ibleo e alla ripresa i paduini sembra abbiano una marcia in più. Ma se continui a retrocedere in mischia, a perdere le touche e a non placcare non puoi sperare di ribaltare il risultato.
Anzi, al 46°, sono ancora i padroni di casa ad allungare. Ovale nelle mani di Cerrat, calcetto a seguire per scavalcare la linea di difesa ragusana, rimbalzo che aiuta l’apertura tuttanera e meta al centro dei pali. Il 34 a 0 mette la parola fine alla partita.
A metà del tempo coach Greco fa entrare gli uomini della panchina, più per dare loro un’occasione che per altro, e infatti non accade nulla di nuovo. Tra i sostituti c’è anche Demba Mane, un giovane rifugiato politico della Guinea Bissau che vive nel capoluogo ibleo, oggi al debutto assoluto nel rugby italiano. Forse l’unica nota positiva della giornata.
Nel Padua c’è frustrazione, nel CLC ci dovrebbe essere tranquillità e scatta il nervosismo. L’aria in campo si fa poco a poco sempre più tesa. Prima qualche scaramuccia, poi un giallo a Marcello Saccà, che lascia in 14 la propria squadra e propizia la meta della bandiera di Adriano Scrofani, infine un giallo che diventa rosso per Carrat e un altro giallo per Mario Tornesi.
I messinesi chiudono così l’incontro in 12 ma i ragusani non riescono ad approfittare del vantaggio numerico e al triplice fischio del signor Schilirò il punteggio resta inchiodato sul 34 a 5.
Con la sconfitta odierna per il Padua l’accesso alla Poule Promozione diventa una “mission impossible”. Per centrare l’obiettivo, i biancazzurri dovrebbero vincere le restanti quattro partite (anche quella in casa dell’ancora imbattuto Cus Catania) e sperare in un passo falso dei messinesi. “Mission”, se non proprio “impossible”, quanto meno “difficult”.