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Una birra con Ciccio / 13

Ragusarugby, 12 gennaio 2016

 
Due chiacchiere sui campionati di B e C con l’esperto di rugby (e di birre), Ciccio SchininÀ.

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Ciccio, da quando bevo birre con te mi sta venendo la cirrosi, ma questo è un dettaglio trascurabile, e sto imparando tante cose fondamentali nella vita di un uomo, come ad esempio che una buona birra si distingue anche dal fatto che un filo di schiuma deve sempre restare nel bicchiere. Altrimenti è una birra scarsetta. Ieri il Padua è rimasto in partita per 70 minuti e poi è scomparso come la schiuma di una birra scadente. Nel rugby vale anche quello che vale per le birre?
Ovviamente no! Ho rivisto la partita con attenzione, abbiamo fatto alcuni errori che hanno consentito alla Nissa di arrivare spesso “gratis” nei nostri 22. Siamo stati carenti nel gioco al piede e questo ha concesso loro di rifiatare e a noi di sfiancarci. Però d’altra parte si è vista la capacità della squadra di conquistare il campo palla in mano e di sopperire con altre caratteristiche all’assenza dell’apertura di ruolo e degli altri giocatori indisponibili. Sono fiducioso. Dovessimo raggiungere la seconda fase, è chiaro che abbiamo un buon margine di crescita.

Visto che abbiamo attaccato con le birre, dimmi che tipo di birra sto bevendo.
Ti faccio bere una OneWay TripHell del birrificio italiano Brewfist. Una Belgian Tripel di 9,5° che devia però leggermente dallo stile originale grazie a un’impronta luppolata che ne facilita la bevuta nonostante la sostanziosa gradazione alcolica. L’impatto è dolce e fruttato ma poi l’equilibrata luppolatura ti “accompagna” all’agrumato e allo speziato per un finale amaro e asciutto decisamente piacevole.

Domenica, comunque, a parte tutto, abbiamo assistito a uno spettacolo di livello. Nissa e Padua (se si qualifica) sono veramente le due squadre più forti di questa prima fase?
Credo che il campo abbia parlato in maniera abbastanza chiara e netta: la Nissa al momento ha mostrato qualcosina in più, è zeppa di uomini d’esperienza e qualità e si vede; il Padua ha una rotazione di uomini più ampia (sono andati in meta 17 giocatori diversi), è una squadra più giovane, sicuramente meno esperta ma con qualità e ampi margini di miglioramento. Ad ogni modo credo che nessuno possa offendersi se si scrive che sono le due squadre più forti del girone.

Ma il Padua ce la fa a qualificarsi? Ce la fa domenica a battere l’Audax?
Non mi interessa chi abbiamo di fronte. A noi serve la vittoria per qualificarci alla poule promozione, non c’è altro da dire. Che sia l’Audax o il Tolone la sostanza non cambia.

Beh, permettimi di dire che è meglio affrontare l’Audax… Ma visto che stiamo parlando del nulla, e ti sta piacendo, continuiamo farlo. Domenica un altro neo debutto con la maglia biancazzurra: dopo tre anni è tornato a giocare Stefano Bellina. Con quelli di Emilio Burgio, Emanuele Corallo e Giorgio Comitini siete a quattro. Cos’è che spinge tanti “vecchi” a tornare? Il vostro terzo tempo?
La società ha messo a disposizione di tutti un progetto tecnico di qualità e professionalità; la retrocessione, lo abbiamo sempre detto, ci ha dato l’opportunità di ripartire con meno pressione, coinvolgendo tutti coloro che per un motivo o per un altro erano fuori dal rugby giocato. Coach Greco ha avuto la possibilità di poter costruire un gruppo dedicandosi a tutti quegli aspetti che una B non ti consentiva di curare e il risultato è evidente: abbiamo mandato a referto 35 giocatori e domenica potremmo arrivare a 36. Sono molto soddisfatto.

Domenica ci sono state anche due “prime”: la prima meta di Paride Vona e la prima da capitano di Peppe Di Mauro. Un tuo commento (tanto sei già mezzo ubriaco).
Paride è un ragazzo serissimo, deve solo diventare più cattivo. Per questo uno degli obiettivi dei suoi compagni è proprio quello di farlo incazzare cosi rende meglio! Domenica ha fatto una gran partita, meta strameritata. Che dire di Di Mauro… Lo sai che ho un debole per lui (ride). A Caltanissetta ha onorato la fascia di capitano svolgendo bene i suoi compiti in una partita di difficile gestione. Gli manca l’allenamento in palestra ed è perfetto!

Adesso è l’ora dei numeri. Il Padua ha segnato e subito la maggior parte delle sue mete (14 e 8) negli ultimi 20 minuti. Spiegami il perché.
Semplice: segniamo di più nei 20 minuti finali perché abbiamo una buona preparazione e usiamo tutta la panchinal Le 8 mete le abbiamo prese, se escludi l’harakiri di Messina alla seconda giornata, 2 a Caltanissetta e le altre a risultato acquisito. Quindi semplice calo di tensione e su questo dobbiamo lavorare.

Ora invece ti do una notizia che ti riempirà di orgoglio. La tua squadra, in questa stagione, è stata avanti nel punteggio per 774 minuti e ha rincorso per 101. Sei contento?
Sono più contento del fatto che oggi paghi tu.

E no, di questo non si era parlato a inizio stagione… Allora, prima che tu mi chieda il bis, chiudo questa indegna birra con un commento sul recupero di serie B Amatori Catania-Reggio Calabria.
Un recupero che era utile solo a Reggio, che deve recuperare 5 punti per partire alla pari con le altre nella poule salvezza. Adesso al mio amico Imbalzano rimane l’ultima giornata a Napoli per colmare il gap. Gli faccio il mio più affettuoso in bocca al lupo. L’Amatori continua a dimostrarsi squadra solida, sta crescendo sempre più nel gioco e domenica vorrà a tutti i costi vincere il derby con Messina per ribadire la sua forza.

È stato un piacere (si fa per dire), passo alla cassa e a mai più rivederci!