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La touche

Ragusarugby, 31 dicembre 2015

 
L’arbitro Giovanni Gurrieri ci spiega le regole del rugby.

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Giovanni, oggi parliamo della rimessa laterale, che noi italiani chiamiamo con il temine francese “touche”. Iniziamo spiegando quando si gioca una touche.
La risposta è molto semplice: si gioca quando la palla è uscita fuori o se il giocatore che era in possesso dell’ovale ha toccato la linea laterale. È bene ricordare che nel rugby toccare la linea vuol dire essere già fuori. Mentre, a differenza di quanto accade nel calcio, se il pallone, intanto che è in volo, esce e poi ricade dentro il campo, si può continuare a giocare.

C’è anche il caso in cui un giocatore commette un avanti e poi l’ovale esce fuori dal campo…
In quel caso la squadra che deve riprendere il gioco può scegliere se farlo con una mischia sul punto dell’avanti o con una touche là dove è uscita la palla.

La palla è uscita e si gioca la touche. In quanti e chi può partecipare?
A differenza della mischia, che si gioca sempre in otto (tranne casi particolari), il numero dei partecipanti alla touche viene deciso dalla squadra cui è concessa la rimessa in gioco. Il numero minimo è di due giocatori, mentre non c’è un limite massimo. Dunque si può giocare una touche con anche 13 giocatori, considerando che il lanciatore e il ricevitore devono stare fuori.

Questo vuol dire che a una touche possono partecipare anche i trequarti e non solo gli uomini di mischia?
È così! Un’altra cosa importante da specificare è che gli uomini che partecipano alla touche si devono schierare tra la linea dei 5 metri e quella dei 15 e che la palla non può essere ricevuta tra la linea laterale e quella dei 5 metri.

E se invece si lancia oltre quella dei 15?
In quel caso il lancio è regolare e quando accade non c’è più l’obbligo, per i giocatori che non partecipano alla touche, di restare a 10 metri dalla stessa.

Stai parlando della linea di fuorigioco?
Sì, e in questo caso passa a 10 metri dal punto di lancio, a meno che non si giochi a meno di 10 metri dall’area di meta. In quest’occasione la squadra che difende deve stare dietro la propria linea di meta.

Chi ha diritto a lanciare il pallone?
Non è specificato. Chiunque può essere il lanciatore, anche un trequarti.

Quando si gioca la touche si parla sempre di rispetto del corridoio. Ci spieghi di che si tratta?
Il corridoio è lo spazio che intercorre tra i due schieramenti della touche e che dev’essere di un metro. Se non viene rispettato l’arbitro può far ripetere il lancio oppure concedere un calcio di punizione indiretto contro la squadra che ha commesso l’infrazione.

Ogni tanto capita di vedere un lancio storto. Che succede in questo caso?
Il lancio dev’essere dritto, in caso sia storto la squadra avversaria può scegliere se giocare una touche con proprio lancio o una mischia sulla linea dei 15 metri con propria introduzione.

Durante la touche ci sono alcune cose che non sono ammesse. Ci dici le principali?
Il lanciatore non può fare una finta al momento del lancio e se la fa viene sanzionato con un calcio libero. È vietato alzare il giocatore che deve prendere la palla prima che sia effettuato il lancio. In aria si può contendere solo il pallone, se invece si tocca l’avversario si commette un fallo che viene sanzionato sempre con un calcio di punizione diretto e, a volte, anche con il cartellino giallo.

Quanto tempo ha a disposizione il lanciatore?
Non è specificato, ma l’ovale dev’essere lanciato entro un tempo ragionevole. Quando non accade si fischia un calcio di punizione indiretto.

Una volta lanciato l’ovale che succede?
Il giocatore alzato dai compagni può schiaffeggiare il pallone per farlo prendere al proprio ricevitore, oppure lo può fare suo e, una volta tornato a terra, fare in modo che si crei una maul. E da lì prendono il via diverse situazioni di gioco.

Quando inizia e finisce una touche?
Inizia nel momento in cui l’ovale lascia le mani del lanciatore, si conclude quando il pallone lascia l’allineamento oppure, in caso di maul, quando tutti i giocatori che vi partecipano hanno oltrepassato la linea immaginaria in cui è stato lanciato l’ovale. In ogni caso, sarà l’arbitro, abbassando il bracco che ha alzato al momento del lancio, a “certificare” la fine della touche. In quel momento cadono le linee di fuorigioco per i non partecipanti alla touche.

Ogni tanto vediamo che il giocatore che conquista l’ovale viene tirato giù dagli avversari non appena questi ha toccato terra.
Si chiama “sacking” ed è un’azione legale a condizione che lo si faccia solo sul giocatore che ha preso l’ovale in aria e che lo si faccia solo dopo che questi abbia poggiato i piedi a terra. Naturalmente dev’essere ancora in possesso del pallone.

Altre volte capita di vedere la squadra in difesa che decide di non contrastare la maul che si è formato dopo una touche.
In questo caso non si forma nessuna maul e quindi si può intervenire direttamente sul portatore di palla. È importante però che la squadra in difesa non abbandoni l’allineamento, deve quindi restare in linea. Altra cosa che può fare è quelle di allargarsi e lasciare passare gli avversari. In quel momento si può intervenire.
Chi invece ha vinto il pallone non può portarlo dietro perché in quel modo creerebbe un muro e gli sarebbe fischiata una mischia per ostruzione perché il portatore del pallone dev’essere sempre placcabile.