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Il punto sulla C

Padua360, 15 novembre 2015

 
EDITORIALE

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Il campionato di serie C1 ha preso il via appena un mese fa e la settimana prossima saremo già a commentare il giro di boa. “Colpa” della formula, che prevede una prima fase siciliana a sei squadre che si concluderà a gennaio.
A oggi, comunque, i ruoli, così come previsto a inizio stagione, sembrano ben chiari, con la Nissa a fare da lepre e le altre a rincorrerla.
Per i nisseni, finora, percorso netto: tre partite, tre vittorie con bonus, miglior attacco, migliore difesa, maggior numero di mete segnate. Più di questo, crediamo, coach Garozzo non poteva chiedere ai suoi.
Dietro, a 6 punti, c’è il Padua. Anche questo era previsto.
I ragusani, nonostante una partenza a doppio handicap, quattro punti di penalizzazione in classifica e due partite giocate in modo non proprio convincente, la seconda delle quali terminata con una sconfitta, occupano la piazza d’onore.
La squadra di coach Greco non è partita con il piede giusto, forse i biancazzurri non si erano resi conto di giocare un campionato diverso dalla B, un campionato dove se non si scende con la baionetta in mano non si portano a casa i risultati.
La vittoria di due domeniche fa a Siracusa ci ha fatto capire che i paduini lo hanno compreso.
Ma non c’è tempo per le distrazioni. La classifica è corta, anzi cortissima, e la formula del campionato non ammette passi falsi. Con le altre quattro squadre che inseguono a distanza di un punto tutto può accadere e ti basta perdere una partita per ritrovarti in coda al gruppo.
In questo sperano gli inseguitori. Clan Messina, Syrako Siracusa e Audax Ragusa sono lì, pronti ad approfittarne.
Soprattutto oggi. Il calendario per questo quarto turno propone infatti un Padua-Nissa che sembra già una sorta di spareggio per decidere che sarà la regina di questa prima fase.
I nisseni, dall’alto dei loro 15 punti, possono anche permettersi di tornare a casa a mani vuote, o quasi. Per il Padua è diverso. I ragusani, che hanno già pagato dazio in quel di Messina, non possono più permettersi di lasciare punti per strada, soprattutto se si gioca al “della Costituzione” e se si ha il fiato sul collo degli inseguitori.
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