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Primi punti
Ragusarugby, 18 gennaio 2015
Il Padua Rugby Ragusa inizia la Poule Salvezza con una sconfitta ma conquista, con merito, due punti importanti per il morale e la classificA.
Al debutto nella Poule Salvezza, per il Padua Rugby Ragusa arriva l’undicesima sconfitta stagionale consecutiva, ma al triplice fischio del signor Costantino sulle facce dei dirigenti iblei i sorrisi si sprecano. Infatti, pur non avendo vinto, grazie allo scarto minimo e alle quattro mete segnate, i ragusani conquistano due punti, punti che rendono dolce la sconfitta e che danno ai giocatori paduini quel senso di forza e di consapevolezza nei propri mezzi che, forse, erano mancati per tutta la prima parte della stagione. E in tutto questo, l’apporto del nuovo coach è stato fondamentale: German Greco ha portato nuovi schemi, nuove metodologie, nuovi stimoli e così, finalmente, in campo s’è visto un nuovo Padua, un Padua che, ne siamo sicuri, riuscirà a giocarsela con qualunque squadra da qui alla fine della stagione.
E che il Padua oggi fosse un altro rispetto a quello che il Reggio Calabria aveva incontrato un mese fa, è apparso fin da subito evidente ai gialloneri. Così, già al primo minuto, per un tenuto in ruck, Peppe Iacono ha l’occasione per portare in vantaggio la propria squadra. 3 a 0.
Ma il Reggio Calabria è squadra di livello e, seppure oggi senza il suo capitano e allenatore, Scott Palmer, rimasto in Nuova Zelanda per motivi familiari, non si perde d’animo e si rifà sotto nel punteggio grazie a un calcio di punizione di Stefano Canale, concesso dall’arbitro per un tenuto di capitan Iacono. 3 a 3.
La partita si fa equilibrata, con una leggera supremazia iblea, ma senza che nessuna delle due squadra riesca a prendere il sopravvento sull’altra.
L’equilibrio dura fino al 23°, fino a quando cioè Peppe Iacono prova a superare il suo diretto avversario con un calcetto a seguire. Solo che l’ovale viene prima contrato da Marco Bercich e poi raccolto dallo stesso giocatore e portato in meta. Il piede di Canale si dimostra infallibile. 3 a 10.
Dopo un colpo del genere, il Padua della prima fase si sarebbe sfilacciato e, così com’è accaduto tante volte in precedenza, la squadra avversaria avrebbe preso il largo.
Oggi invece non è così, e ai ragusani bastano solo quattro minuti per pareggiare. C’è una touche sulla linea dei 10 metri reggini. Gli iblei la vincono e Giorgio Carbonaro entra in percussione e poi scarica ad Adriano Scrofani il quale, con una splendida galoppata di 40 metri, semina almeno quattro avversari e va a schiacciare in meta. Peppe Iacono centra i pali. 10 a 10.
Passano altri quattro minuti e l’apertura biancazzura avrebbe l’occasione per riportare avanti la propria squadra con un calcio di punizione ma l’ovale, seppure da posizione non proibitiva, si spegne a lato dell’acca.
In campo e sugli spalti, comunque, non ci si preoccupa più di tanto perché i ragusani stanno giocando bene e la marcatura si sente che è nell’aria.
Arriva infatti al 33°. C’è una ruck poco dentro i 22 reggini e, non si sa come, ne esce vincitore Cristian Iacono che, alla sua maniera, sfugge alla difesa giallonera e va a segnare la seconda meta per la sua squadra. Il fratello Peppe è ancora una volta impreciso. 15 a 10.
È un Padua tirato a lucido quello che si vede in questi frangenti, con gli avversari che sembrano nel pallone. A tirare fuori le castagne dal fuoco agli ospiti ci pensa allora l’arbitro che, dopo aver fischiato a tempo scaduto un fallo contro i ragusani poco dentro la propria metà campo, fa calciare la punizione ai reggini qualche metro prima della linea dei 22 biancazzurra. Per Canale è uno scherzo centrare i pali. 15 a 13 e squadre negli spogliatoi.
La ripresa inizia sulla stessa falsariga del primo tempo e si va avanti a quel modo fino al 50°.
È questo il momento della svolta: Giorgio Carbonaro viene mandato per dieci minuti dietro la lavagna per una serie di falli in ruck e Reggio Calabria approfitta della superiorità numerica per segnare due mete.
La prima arriva al 52°, dopo una bella azione che prende il via da una touche lanciata sul lato destro del campo e che viene conclusa, sul lato opposto, da Francesco Cutrupi, entrato nell’intervallo al posto di Giovanni Selvaggio.
La seconda viene segnata da Alessandro Cervasio, al 58°, ma gran parte dei meriti vanno a Canale che è bravo a bucare l’imbambolata difesa iblea. In entrambi i casi l’apertura reggina arrotonda con la trasformazione. 15 a 27 e partita che sembra stia per prendere la via delle precedenti dieci.
La sensazione che la partita sia ormai chiusa cresce al 62° quando, da una mischia sui cinque metri biancazzurri che sembrava vinta dalla squadra di casa, Giovanni Ripepi si ritrova l’ovale in mano e lo deposita oltre la linea di meta. Con i due punti di Canale fa 15 a 34 e per tutti l’incontro sembra si sia chiuso qua.
Anche perché, dopo la meta di Cutrupi, i ragusani mostrano evidenti segni di nervosismo e questo è un film già visto e dal finale già conosciuto.
Invece i biancazzurri, ci verrebbe da dire “miracolosamente”, si ritrovano e ricominciano a giocare come hanno fatto fino al momento dell’espulsione di Carbonaro.
Le occasioni fioccano e al 66° l’appena entrato Antonio Modica ne concretizza una, finalizzando una punizione battuta veloce dal capitano biancazzurro sui cinque metri avversari. 20 a 34.
A questo punto mancano 14 minuti al fischio finale e altrettanti punti, due mete trasformate, per conquistare almeno il pareggio. Fino a oggi, al Padua, era riuscito a segnarne al massimo 3 mete, e in una sola occasione, ma la squadra di coach Greco, oltre a non essere più quella della prima fase, sembra abbia nuovamente riacquistato il sacro ardore dei primi minuti, e si riversa nella metà campo reggina con tutte le residue forze.
È un assedio che sembra non riuscire a portare punti visto che gli assediati si difendono, con affanno sì, ma senza lasciarsi bucare. Tutto questo fino al 67° quando, dopo una serie di batti e ribatti sulla linea di meta, Peppe Iacono riesce a far passare l’ovale in mezzo a una selva di corpi e a poggiarlo delicatamente in area di meta. Con la successiva trasformazione fa 27 a 34.
Restano due minuti ancora da giocare e i ragusani, dopo aver conquistato i due punti di bonus, credono di poterne aggiungere un altro impattando sul 34 pari. Ma, vuoi per la stanchezza, vuoi per la frenesia di quei momenti, non riescono più ad imbastire altre azioni pericolose.
La partita si chiude così sul 27 a 34 e, una volta tanto, entrambe le squadre escono soddisfatte dal rettangolo di gioco.