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Waterloo

Ragusarugby, 6 aprile 2014

 
67 a 7 È un risultato che non ammette repliche e non permette alibi. Alibi che non cerca il Padua dopo aver subito la sconfitta piÙ pesante degli ultimi 5 anni. E domenica prossima, con l’Avezzano, gli iblei si giocano una buona parte di chance salvezza
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Non è facile raccontare una partita che si chiude sul 67 a 7; oppure è facilissimo, basta dire che il Padua Rugby Ragusa visto oggi all’opera sul campo della Primavera Roma non era nemmeno la brutta copia del peggior Padua visto in questa stagione e che i romani hanno avuto vita facile, dominando in lungo e in largo l’intero incontro.
La Primavera è sì un’ottima squadra, con una linea di trequarti che non sfigurerebbe in serie A, capace di far vedere un gioco spumeggiante e veloce in grado di mettere in difficoltà qualunque squadra ma nella vittoria odierna i meriti della Primavera, che sono grandi e ci sono tutti, sono stati enormemente ingigantiti dalla “non prestazione” dei ragusani.
I romani, infatti, hanno giocato da soli, visto che il Padua è stato assente, non si è visto, se non nei primi cinque minuti del secondo tempo. Se quello di oggi fosse stato un esame scolastico, diremmo che i biancazzurri hanno fatto scena muta e che sono stati in grado di balbettare qualcosa solo quando gli è stato chiesto il classico “argomento a piacere”.
Purtroppo, invece, si trattava di una partita di rugby e il Padua ha rimediato la più cocente tra le sconfitte subite in questi ultimi cinque anni.
I zero punto con cui gli iblei tornano a casa, sommati ai cinque conquistati dal Rieti, che ha battuto in casa un rimaneggiato Viterbo, e agli altri cinque presi dall’Avezzano, che ha avuto ragione, anche in questo caso tra le mura amiche, della Partenope Napoli, obbliga la squadra di coach Vinti a battere, tra sette giorni, gli abruzzesi e poi a ripetersi, il 4 maggio, all’ultima di campionato, con il Rieti. Altrimenti, per il Padua Rugby Ragusa, si spalancheranno le porte dell’inferno.
“Per fortuna”  - ha dichiarato alla fine del match, il team manager della squadra iblea, Ciccio Schininà – “siamo padroni del nostro destino: dovremo dare l'anima per vincere le prossime due gare interne per conquistare la tanto agognata salvezza. Riuscirci dipenderà solo da noi”.
Ogni altro commento appare superfluo, per la cronaca della partita sarà sufficiente leggere il tabellino qui sotto.