ARTICOLI


A mani vuote

Ragusarugby, 23 marzo 2014

 
Il Padua, pur giocando una buona partita, torna da Reggio senza punti. Domenica diventa fondamentale battere il Viterbo per continuare a sperare nella salvezza
image

Nelle dichiarazioni della vigilia il Reggio Calabria, Palmer dixit, oggi avrebbe dovuto dimostrare al mondo intero che i ventuno punti di differenza in classifica tra la sua squadra e il Padua Rugby Ragusa c’erano tutti e, addirittura, qualcuno anche aveva messo in palio mille euro per il giocatore che avesse segnato almeno tre mete.
In realtà, a dispetto del 37 a 20 con cui si è concluso l’incontro, oggi al San Cristoforo si è assistito a una partita equilibrata, nella quale ciascuna delle squadre ha dominato un tempo: il primo i padroni di casa, il secondo gli ospiti. A fare la differenza sono stati solo gli errori nei placcaggi dei ragusani, soprattutto nel primo tempo, e la poca lucidità, nella seconda frazione, del XV di Vinti nel concretizzare la mole di gioco sviluppata.
Pronti, partenza, via, e a passare in vantaggio è la squadra iblea con una punizione calciata da Peppe Iacono, oggi schierato nell’insolita veste di estremo, concessa dal signor Costantino della sezione di Messina per un fuorigioco  dei giocatori di casa.
Tre minuti dopo, però, i reggini impattano grazie a un calcio di punizione piazzato da Mateo Pinna.
Reggio è squadra forte fisicamente e in questa fase fa valere la propria superiorità, riuscendo ad  occupare abbastanza stabilmente il campo avversario. Il Padua tenta delle ripartenze ma il gioco ce l’hanno in mano i giocatori di Palmer.
Dai e dai, al sedicesimo arriva la prima meta dei gialloneri. A segnarla è Davide Vasta dopo un lungo batti e ribatti sui cinque metri biancazzurri. Quella della terza linea reggina sarà l’unica della sua partita. Avrà gioito il suo babbo che ha così risparmiato mille euro. Pinna trasforma. 10 a 3
I calabresi continuano ad attaccare e il Padua, per difendersi, è costretto di tanto in tanto a commettere falli, come il fuori gioco che al 24° dà a Mateo Pinna l’occasione per allungare. 13 a 3.
Nonostante il vantaggio cominci a farsi corposo, i reggini non si sentono appagati e continuano a premere sull’acceleratore. Al 32° dall’ennesima touche nei cinque metri iblei parte un carrettino che si ferma solo quando Lorenzo Imbalzano può tuffarsi in area di meta. La successiva trasformazione di Mateo Pinna viene contrata da Ottavio Modica, veloce a correre incontro al calciatore reggino e a stoppare l’ovale.
Fin qui il Padua ha fatto la sua onesta partita difensiva e poco di più. Ma oggi la vittoria, o quanto meno il punto di bonus, è fondamentale per gli iblei, che decidono allora di mettersi a giocare, attaccando con grinta e lucidità, e riversandosi nella metà campo avversaria. Tanto ardore viene ripagato da una bellissima meta che vede protagonisti tutti gli uomini in maglia bianca: gli avanti che fanno propria una touche sui cinque metri avversari; i trequarti sono bravi a passarsi l’ovale e infine capitan Iacono è superlativo nell’inserirsi all’ala, superare il proprio diretto avversario e andare a violare, finalmente, l’area di meta giallonera. Lo stesso giocatore poi non c’entra i pali. 18 a 8.
Il tempo sarebbe già scaduto ma il signor Costantino decide di lasciar giocare anche per un minuto e durante quest’ultimo giro di lancette i reggini, punti nell’orgoglio, realizzano la loro terza meta. Mischia a cinque; ovale che esce dalla parte giallonera, Pinna che lo fa suo, rompe un placcaggio e va indisturbato a schiacciare al centro dei pali. La trasformazione, per lo stesso, è un gioco a da ragazzi. 25-8 e tutti negli spogliatoi.
Nell’intervallo coach Vinti, striglia i suoi e manda in campo Marco Marlin, al posto di un evanescente Enoc Valenti. Anche gli avversari effettuano un cambio: esce Marco Cangemi ed entra Carlo Aloe.
Alla ripresa del gioco però sembra esser tornati al primo tempo, con il Reggio a condurre il gioco. E infatti al 42° e al 49° arrivano due mete per la squadra di casa. La prima segnata da Danilo Zappalà e la seconda dal fresco Carlo Aloe ma solo la prima è trasformata dall’apertura reggina. 37-8
In mezzo, al 47°, altri cambi. Per il Padua esce Stefano Iacono ed entra Antonio Modica, che va in terza linea al posto di Cristian Iacono che si sposta a primo centro, per il Reggio esce Giovanni Ripepi ed entra Federico Stilo.
Al 50° escono Andrea Solarino e Marco Gianllongo, il loro posto lo prendono Mario Bella e Giuseppe Modica.
La partita cambia. I ragusani prendono in mano il pallino del gioco e si insediano stabilmente nella metà campo calabrese.
Adesso sono i locali a subire e a commettere falli per impedire la marcatura la marcatura al Padua. Il primo a fare le spese di questa continua indisciplina è Danilo Zappalà che al 55° va a riposare per dieci minuti dietro i pali biancazzurri. Un minuto dopo Paolo Iacono prende il posto di Adriano Scrofani.
I ragusani continuano ad attaccare ma, nonostante la superiorità numerica, non riescono a trasformare in punti tanta mole di gioco.
Il Reggio allora mette forze fresche in campo per fermare l’armata azzurra: al 58° se ne va Alessandro Cervasio e arriva Alessandro Confido; al 61° Scott Palmer lascia il campo per Bruno Callea. Anche il Padua effettua un cambio: Michele Campanella per Stefano Russo.
Il copione però non cambia: il Padua attacca, il Reggio si difende.
Si arriva così al 72°. Dopo l’ennesimo attacco biancazzurro, forse per eccesso di frustrazione,  Davide Vasta blocca a gioco fermo Giuseppe Modica e gli tira con forza i capelli. Si accende una piccola rissa e a pagare per tutti è Danilo Zappalà. Per lui si alza il cartellino giallo che, essendo il secondo, si converte immediatamente in rosso.
Come se non bastasse, un minuto dopo, Salvatore Dente placca in touche Gianfranco Arrabito quando ancora il giocatore ibleo era in volo e il signor Costantino alza nuovamente il cartellino giallo.
Con due uomini i più il Padua non può più tergiversare e infatti, alla ripresa del gioco, Andrea Ferrara abbatte la difesa avversaria e schiaccia in meta. Peppe Iacono centra i pali. 37 a 15.
Mancano poco alla fine della partita e l’unico obiettivo che resta al Padua è quello del punto di bonus, ma occorre segnare due mete in soli sei minuti. Il Padua ci prova.
Le speranze di riuscirvi si infrangono purtroppo sul muro giallonero. Solo all’ultimo assalto la difesa reggina si sgretola permettendo a Lorenzo Castiello, che 4 minuti prima aveva sostituito Giuseppe Di Mauro, di segnare la terza meta. Capitan Iacono non regala altri due punti alla sua squadra che torna a Ragusa a mani vuote nonostante la buona prestazione.
Nello spogliatoio, a mente fredda, coach Vinti, analizzando la partita, con amarezza dichiara che “il Reggio ha vinto grazie ai nostri placcaggi sbagliati, e senza far vedere giocate degne di una squadra che si pensa di essere nettamente superiore alla mia. Mi aspettavo di più dai nostri avversari e dal loro allenatore. Brucia perdere così”.