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The wall

Ragusarugby, 16 febbraio 2014

 
ANCorA UNA SCONFITTA, QUESTA VOLTA IN CASA DEL FRASCATI, PER IL PADUA
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Crediamo che oggi nessuno abbia puntato un solo centesimo sulla vittoria del Padua a Frascati. E se qualcuno lo ha fatto ha perso i suoi soldi, visto che alla fine degli ottanta minuti regolamentari, e i due di recupero concessi al termine del secondo tempo dal signor Cerino di Napoli, i laziali hanno battuto i siciliani, conquistando anche il punto di bonus offensivo. Ma quanta fatica per aver ragione dell’ultima in classifica.
I ragusani, infatti, nonostante si fossero presentati a Frascati in formazione più che improvvisata (il centro Stefano Iacono all’apertura, il mediano di mischia Saro Di Maria al debutto in serie B, il flanker Antonio Modica a tallonatore, l’ala Adriano Scrofani a secondo centro, e con capitan Peppe Iacono, Paolo Bellio, Enoc Valenti e Giuseppe Di Mauro in panchina perché non in perfette condizioni fisiche) hanno disputato un incontro che definire gagliardo è forse poco, alzando un muro difensivo praticamente (quasi) impenetrabile e costringendo il Frascati a sudare fino all’ottantaduesimo per ottenere il punto di bonus offensivo.
Che quello fosse il reale obiettivo dei giallorossi si fa evidente al 7° quando i padroni di casa avrebbero tre punti serviti su un piatto d’argento, una punizione da poco meno di trenta metri in posizione centrale, ma decidono di andare in touche alla ricerca del bersaglio grosso.
I frascatesi però non fanno i conti con la difesa biancazzurra: Solarino e compagni oggi hanno placcato qualunque cosa corresse con un ovale in mano e avesse una maglia a righe orizzontali gialla e rossa.
Il Frascati è però squadra di categoria e, forte della mobilità e velocità dei propri uomini, si mette a macinare azioni su azioni.
Ma il muro del Padua si rivela invalicabile e quando qualcuno riesce a superarlo ci pensa l’ultimo uomo in maglia bianca a togliere d’impaccio la propria squadra.
È quello che fa, al 12°, Gabriele Calamaro, bravo a placcare la sgusciante ala Andrea Barbanti quando ormai è entrato in area di meta, spingendolo fuori dal campo senza che il giocatore frascatese riesca a schiacciare l’ovale a terra.
I ragusani si difendono bene, senza troppo affanno, ma non riescono però a costruire azioni d’attacco degni di nota. Quando ci provano, e lo fanno ogni volta che ne hanno la possibilità, si scontrano con una difesa giallorossa a sua volta insuperabile.
Ma dai e dai, prima o poi gli attacchi dei padroni di casa devono arrivare a qualcosa. Questo qualcosa arriva al 17°, dopo una bella azione in velocità che viene chiusa da Matteo Paoli al centro dei pali. Edoardo Sorci trasforma. 7 a 0.
Lo svantaggio non scalfisce per niente il piano di gioco dei ragusani che continuano ad arginare gli attacchi laziali per poi lanciarsi, quando possono, in attacco.
A cambiare i propri piani, invece, sono i padroni di casa che, constatata l’impossibilità, almeno al momento, di superare la diga biancazzurra, cercano punti per mettere quanto meno al sicuro il risultato.
Così al 30° Sorci decide di andare per i pali, invece che ostinarsi a calciare in touche, ma il suo piede nell’occasione è impreciso.
Passano due minuti, e quello che sembrava un fortino inaccessibile si apre all’improvviso. Azione alla mano del Frascati, sovrannumero al largo e Andrea Barbarti può poggiare il pallone accanto alla bandierina di destra. Sorci centra i pali. 14 a 0 e primo tempo che in pratica si chiude qui.
La seconda frazione di gioco inizia che sembra una fotocopia della prima, se non fosse che tra il 45° e il 49° escono Michele Campanella, Saro Di Maria e Stefano Tumino ed entrano al loro posto Paolo Bellio, Enoc Valenti e Lorenzo Castiello.
Al 50°, con in panchina il piede di Peppe Iacono, è quello di Andrea Ferrara a salire sulla ribalta: posizione non facile ma pali centrati. 14 a 3.
A questo punto i ragusani ci credono e si buttano in avanti con più convinzione. Ma al 58° un giallo dato a Cristian Iacono per aver usato le mani in ruck taglia loro le gambe.
Per tamponare la momentanea inferiorità numerica i due coach iblei fanno entrare Damiano Ortolano e Giuseppe Di Mauro, che prendono il posto di Marco Marlin e Antonio Modica. Ma al 65° la mischia giallorossa approfitta dell’uomo in più per spingere gli avversari fin dentro l’area di meta. A quel punto per Gabriele Girini è cosa facile tuffarsi per schiacciare l’ovale. Sorci sbaglia la trasformazione. 19 a 3.
Negli ultimi dieci minuti succede di tutto. Prima Andrea Ferrara cede il suo posto al debuttante Giorgio Criscione; poi, al 71°, il frascatano Riccardo Farina si accomoda per dieci minuti dietro i pali dei cattivi per un fallo in ruck; infine, al 75°, il signora Cerino, probabilmente un po’ a casaccio, dopo una megarissa che si accende per qualche colpo proibito volato in mischia che però noi non siamo riusciti a vedere, sventola il cartellino rosso a Stefano Iacono e Matteo Paoli.
E proprio quando il tempo regolamentare è scaduto da due minuti, un’altra azione corale dei padroni di casa porta ancora una volta Girini in meta. Sorci trasforma e fissa il risultato sul definitivo 26 a 3.
Al triplice fischio dell’arbitro, in genere, ogni ostilità cessa. Purtroppo qualche volta non è così. Oggi, invece, all’ottantaduesimo i giocatori si sono prima abbracciati e poi sfidati in un ottimo terzo tempo organizzato dalla società laziale. Complimenti al rugby. E ai veri rugbysti.