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“Grazie va bene, ma proprio sulle campane della differenziata?”

La Città, 15 luglio 2006

 
Lettera aperta a Peppe Calabrese

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Caro Peppe,
(mi permetto di darti del tu perché abbiamo più o meno la stessa età e per­ché siamo entrambi di sinistra), quando stamattina, uscendo per anda­re al lavoro, ho trovato due dei tuoi manifesti di ringraziamento (“907 gra­zie”) attaccati sui bidoni della raccolta differenziata che stanno davanti casa mia, ci sono rimasto male.
Liberissimo di ringraziare i tuoi elet­tori, fa anche piacere sentirsi dire “gra­zie”, ma perché farlo imbrattando la città?
Perché affidare a tante “campane” il tuo pur legittimo desiderio di ringra­ziare chi ti ha votato? Non potevi uti­lizzare i tabelloni elettorali che sono ancora al loro posto? Oppure, se non ti andava di mescolare il tuo “grazie” alle facce, tutte più o meno sorridenti, di chi ha sperato di conquistare un seg­gio, non potevi pagare il servizio affissioni del nostro Comune?
Invece hai scelto il modo meno bello per il tuo gesto, tu che sei stato il secondo candidato più votato alle ele­zioni per il Consiglio comunale, il pri­mo del più grande partito d'opposi­zione. Non bisognerebbe, in quanto rappresentante dei cittadini, dare l'esempio? Non dovrebbe, chi ci rap­presenta, essere, nei comportamenti, “migliore” dei rappresentati?
E poi, uno che si dice dì “sinistra”, uno che appartiene a quello che è sta­to il più grande partito comunista dell’Europa occidentale, al partito che fu di Berlinguer, non dovrebbe agire meno in nome della propria indi­vidualità e di più nel rispetto delle regole della civile convivenza?
Io credo che per cambiare il mondo o, senza andare così lontano, per rendere migliore la nostra società bisogna esse­re migliori nei nostri piccoli gesti quo­tidiani.
Tappezzare la città, seppur solo i bido­ni della raccolta differenziata, con i tuoi manifesti di ringraziamento è stato un errore.
Infine, non pensi che il modo migliore per ringraziare i tuoi elettori sia quello di spendere e investire energie e denari in interventi, anche se piccoli, rigoro­samente orientati al bene comune?